Podcast Italiano è un podcast per aiutare chi sta imparando la lingua italiana attraverso episodi di vario genere e argomento.
La bufala sulle lingue – Avanzato #11
February 13, 2019
00:00
10.89 MB
Downloads: 0
Benvenuti su Podcast Italiano. Questo è un episodio di livello avanzato. Vi ricordo che podcastitaliano.com troverete la trascrizione integrale dell’episodio con la traduzione delle parole e delle strutture più difficili. Buon ascolto!
In questo episodio di livello avanzato voglio affrontare una questione che nel mondo delle lingue e della linguistica è sempre di moda, ovvero: è vero che la nostra madrelingua influenza la nostra visione del mondo? Ho deciso di scrivere questo episodio dopo aver letto il libro “The Language Hoax” di John McWhorther, il mio linguista in assoluto preferito, conduttore di un podcast eccezionale chiamato Lexicon Valley e autore di numerosi libri altrettanto interessanti. Come potete intuire dal titolo la posizione di McWhorther è molto netta: questa idea è una vera e propria bufala (hoax), che peraltro (besides, furthermore) circola da molto tempo e periodicamente si ripresenta (shows up again) sotto forma di articoli acchiappa-click (click-bait) su internet e sulle testate giornalistiche (news media, newspapers) online. Questa teoria è conosciuta come “ipotesi di Sapir-Whorf”, dal nome dei due studiosi, Edward Sapir e Benjamin Lee Whorf, che per primi ne hanno parlato negli anni venti, ma è anche nota come “ipotesi della relatività linguistica”. Secondo Whorf (e cito):”
Noi tagliamo a pezzi la natura, la organizziamo in concetti, e nel farlo le attribuiamo significati, in gran parte perché siamo parti in causa in un accordo per organizzarla in questo modo; un accordo che resta in piedi all'interno della nostra comunità di linguaggio ed è codificato negli schemi della nostra lingua”
Da questa citazione si evince (we can deduce, infer) l’idea centrale di Whorf, ovvero che la nostra percezione della realtà varia a seconda della lingua che parliamo.Whorf parlò, per esempio, degli Hopi, una popolazione nativa americana , la cui lingua, a sua detta (=secondo lui, according to him), non aveva modo di esprimere il tempo passato e futuro. La conclusione a cui giunse Whorf era che, a differenza delle lingue di matrice europea (of a european nature), gli Hopi avessero una percezione del tempo non lineare, ma ciclica. E questo era causato da questa peculiarità della loro lingua, che, appunto, influenzava la loro visione del mondo. Si dà il caso che Whorf non conoscesse bene la lingua Hopi, che, in realtà, è assolutamente in grado di esprimere il concetto di passato e di futuro. Ma anche se così non fosse (if that weren't the case): è corretta l’idea secondo la quale le caratteristiche della grammatica di una lingua fanno sì che i suoi parlanti percepiscano il mondo in un modo completamente diverso? La risposta di McWhorther è, come avrete capito, no. È sicuramente un’idea attraente, molto “hippie” in un certo senso, ma… si tratta, ahimè, di una bufala. Il fatto che, per esempio, la lingua russa abbia un sistema estremamente complicato per esprimere quello che in tante lingue europee sarebbe un verbo solo, ovvero “andare”, non significa che i russi percepiscano l’idea di movimento in una maniera più precisa. Semplicemente la loro lingua non lascia al contesto alcune informazioni ma, al contrario, obbliga i suoi parlanti ad esplicitarle (make them explicit). “Andare a piedi” e “andare con un mezzo di trasporto” sono due verbi diversi in russo, ma questo non significa che un parlante madrelingua italiano o francese che senta la frase “sono andato in Australia” ha dubbi sulla natura del movimento… ovviamente, chiunque abbia pronunciato questa frase in Australia non ci è andato a piedi, e il contesto ci aiuta a capirlo.Per fare un altro esempio: esiste una lingua parlata in Amazzonia chiamata Tuyuka che possiede una caratteristica grammaticale nota come “evidential marker”. Un evidential marker è un indicatore che ci aiuta a capire la natura di una data informazione. Nella lingua Tuyuka funziona così: alla fine di ogni affermazione è necessario aggiungere un suffisso che indica come siamo venuti a conoscen...