Podcast Italiano è un podcast per aiutare chi sta imparando la lingua italiana attraverso episodi di vario genere e argomento.
Tre errori frequenti fatti dagli stranieri in italiano – Intermedio #10
October 24, 2017
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Ciao a tutti, mi chiamo Davide e questo è Podcast Italiano.
Oggi volevo parlarvi di alcuni errori che gli stranieri quando parlano italiano fanno molto spesso, ma che si possono correggere semplicemente. Mi riferisco (I'm talking about, I'm referring to) ad errori molto diffusi, che sento fare da molti dei miei studenti o molte delle persone con cui parlo italiano.
Ovviamente ci sono tanti errori che sono difficili da correggere, magari perché si tratta (=sono, riguardano) di regole grammaticali complicate, di particolarità dell'italiano, verbi irregolari, preposizioni difficili da memorizzare, ecc. È normale fare errori e, anzi, farne è l'unico modo di migliorare e farne sempre di meno (fewer and fewer). L'unico modo di non fare errori è non parlare proprio, che non è una strategia molto efficace, come potrete capire. Dunque è normale fare errori o, come diremmo in maniera colloquiale, "ci sta" (it's ok to) fare errori. È comprensibile e, anzi, è necessario. Avendo fatto questa premessa (having made this premise) però, voglio aiutarvi a non fare alcuni errori semplici. Penso che non farli potrebbe aiutarvi a rendere il vostro italiano più naturale. E dunque ne ho scelti tre tra i più comuni:
1 - Sono di Germania tedesco, vengo da dalla Germania
Molte persone che imparano l'italiano quando si presentano (introduce themselves) dicono "Sono di Germania", "Sono di Russia", "Sono di Francia", oppure "Vengo da Germania", "Vengo da Russia", "Vengo da Francia" ecc.
In italiano non diciamo così. Nel 90% dei casi diremmo la nazionalità, dunque "Sono tedesco", "Sono russo", "Sono francese". O, al limite, "Vengo DALLA Germania", "DALLA Russia", "DALLA Francia". Tuttavia, è più naturale dire la nazionalità.
"Sono di" si usa quando parliamo della città da cui veniamo. "Sono di Roma, "di Mosca", "di Londra"."
Sono russo e sono di San Pietroburgo
Sono tedesco e sono di Amburgo.
Sono spagnolo e sono di Siviglia.
2 Vivo in a Londra
Ovviamente al posto di "sono di" possiamo dire "vivo" o "abito" ". Ma l'errore - e questo è il secondo errore che ho scelto - l'errore che viene fatto è usare la preposizione "in" al posto di "a". Alla domanda "Dove vivi?" si risponde "vivo a Londra", "a Madrid", "a Torino", non "vivo in Londra/Madrid" ecc.
es. Sono americano. Sono di New York ma adesso vivo A Los Angeles.
Sono brasiliano. Sono di Rio Janeiro ma ora abito A Recife.
Sono australiano. Sono di Melbourne ma adesso vivo a Sydney.
3 - Io sono tedesco
Il terzo errore, anche se in realtà non si tratta (=non è) di un errore in senso stretto (per se, in a narrow sense), è parlare utilizzando i pronomi personali soggetto (io, tu, lui, ecc.) In italiano non è necessario dire "Io sono tedesco", "Io abito a Mosca", "io mi chiamo Paolo", "io ho vent'anni".
Infatti capiamo a chi ci si riferisce dal verbo e dal predicato.
es. SonO tedescO. "IO sono tedesco", ovviamente.
È italianA. "LEI è italiana".
Siamo andatI al parco. "NOI siamo andati".
Dunque capiamo dal verbo e da come termina il predicato.
È molto innaturale utilizzare il soggetto nelle frasi, dunque, di regola, non fatelo. Il pronome personale si usa per dare enfasi al soggetto. Provate a capire la differenza tra questi due dialoghi:
- Tuo fratello è andato a comprare il pane?
- Sì, ci è andato.
- È andato tuo fratello a comprare il pane?
- No, ci sono andato IO. Oppure: "No, IO ci sono andato".
L'intonazione è molto importante. Come vedete "IO" serve a indicare che non è andato LUI, sono andato IO. In questo caso è necessario utilizzare il pronome personale soggetto. In altri casi, quando diamo informazioni generali, è superfluo (unnecessary, redudant).
"Mi chiamo Andrea, ho 25 anni, sono italiano e abito a Roma".
Non c'è nemmeno un pronome.
"Oggi mi sono alzato, ho fatto colazione, sono andato in banca, sono tornato a casa, ho pranzato, ecc."
Come vedete non c'è nemmeno l'ombra di (there is no trace of) un pronome.