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Avanzato #7: Gli anglicismi in italiano

October 16, 2017 00:00 14.54 MB Downloads: 0
https://www.youtube.com/watch?v=NVl4Sj-o1vw   Benvenuti su Podcast Italiano. Mi chiamo Davide e in questo episodio discuteremo gli anglicismi, ovvero quelle parole inglesi utilizzate sempre più spesso nella lingua italiana. Trovo questo tema molto interessante, in quanto i termini di derivazione inglese utilizzati nella nostra italiana sono innumerevoli e la tendenza sembra essere in aumento. O, come direbbero alcuni, il trend sembra essere in aumento. L'italiano infatti è una lingua decisamente più accogliente (welcoming, inviting) nei confronti delle parole anglo-sassoni di quanto lo siano altre lingue europee, una su tutte il francese. Il francese, infatti, lotta strenuamente affinché le parole di derivazione inglese (borrowed from, derived from) non entrino a far parte della lingua corrente, ma vengano il più possibile tradotte con un equivalente francese . Questo non è sempre possibile, ma in italiano questo tentativo non viene nemmeno fatto. Ed è per questo che sempre più anglicismi col passare degli anni  entrano a far parte della lingua italiana. Alcuni anglicismi entrano nella lingua italiana sostanzialmente immutati (unchanged) nella forma (e nel significato) e possono essere: - sostantivi: come break (pronunciato all' italiana / oppure trend) - aggettivi: come single (utilizzato nel senso di "non ho un ragazzo o una ragazza, non ho un partner, sono single) oppure low-cost (un volo-low cost) - verbi, che si coniugano come i verbi della prima coniugazione, quindi prendono il suffisso -are all'infinito (stalkerare, twittare, taggare - sono davvero tantissimi) A volte parole composte inglesi in italiano perdono la seconda parte, la seconda parola del composto. Quindi per esempio "beauty case" in italiano diventa "beauty" oppure "Slot machine" rimane solo "slot". In altri casi invece parole inglesi e italiane vengono combinate, dunque abbiamo neologismi come "cyber-bullismo" oppure "baby-prostitute". In alcuni casi gli anglicismi invece acquisiscono una funzione grammaticale diversa rispetto a quella della parola originale in inglese. Dunque la parola "fashion" (con questa pronuncia italiana) spesso viene utilizzata come aggettivo (*ma non sempre). (es: "La tua borsa è fashion", non "fashionable"). Allo stesso modo "glamour" è diventato un aggettivo. ("I negozi più glamour di Milano, e non glamourous, come si direbbe in inglese) Infine, a volte le parole mutano di significato. "Fare shopping"  in italiano si riferisce solo all'acquisto di prodotti nel campo della moda e della cosmesi, mentre non si parla di fare shopping quando si va a comprare il pane, perché quello rientra nel "fare la spesa". Un altro caso curioso è quello di "box", che in italiano viene utilizzato specialmente nella combinazione "box auto" come sinonimo di "garage", che in inglese assolutamente non ha questo significato. Alcuni campi sono naturalmente più prolifici e sono solitamente quelli più moderni, come l'informatica, la tecnologia, il business, il mondo della moda (fashion). E qui ho alcuni esempi, ce ne sono tantissimi però ve ne do solo qualcuno: - nell'informatica: "computer", "webcam", "scanner", "touchscreen", "modem", "password" - queste parole non hanno equivalenti in italiano. - nell'economia e nell'imprenditoria (entrepreneurship) possiamo dire "business", "marketing", "spread", "deregulation", "import-export", "manager" - alcuni di questi hanno equivalenti (in italiano), ma spesso si dicono inglese. - infine nella moda e nella cosmesi possiamo avere parole come: "top", "pullover", "jeans", "blazer", "blush", "eyeliner", "extension (come quella dei capelli) Dunque, come possiamo vedere, gli anglicismi sono tantissimi. Come abbiamo detto, l'Italia ha un atteggiamento (attitude) più esterofilo (xenophilic, "with a love for foreign things", in our case foreign words) nei confronti delle lingue straniere, specialmente dell'inglese, e questo forse è anche dovuto al fatto che non c'è un organismo regolator...