Podcast Italiano è un podcast per aiutare chi sta imparando la lingua italiana attraverso episodi di vario genere e argomento.
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Gli anglicismi in italiano - Avanzato #7
In questo episodio discuteremo gli anglicismi, ovvero quelle parole inglesi utilizzate sempre più spesso nella lingua italiana.TrascrizioneIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Avanzato #7: Gli anglicismi in italiano
https://www.youtube.com/watch?v=NVl4Sj-o1vw Benvenuti su Podcast Italiano. Mi chiamo Davide e in questo episodio discuteremo gli anglicismi, ovvero quelle parole inglesi utilizzate sempre più spesso nella lingua italiana. Trovo questo tema molto interessante, in quanto i termini di derivazione inglese utilizzati nella nostra italiana sono innumerevoli e la tendenza sembra essere in aumento. O, come direbbero alcuni, il trend sembra essere in aumento. L'italiano infatti è una lingua decisamente più accogliente (welcoming, inviting) nei confronti delle parole anglo-sassoni di quanto lo siano altre lingue europee, una su tutte il francese. Il francese, infatti, lotta strenuamente affinché le parole di derivazione inglese (borrowed from, derived from) non entrino a far parte della lingua corrente, ma vengano il più possibile tradotte con un equivalente francese . Questo non è sempre possibile, ma in italiano questo tentativo non viene nemmeno fatto. Ed è per questo che sempre più anglicismi col passare degli anni entrano a far parte della lingua italiana. Alcuni anglicismi entrano nella lingua italiana sostanzialmente immutati (unchanged) nella forma (e nel significato) e possono essere: - sostantivi: come break (pronunciato all' italiana / oppure trend) - aggettivi: come single (utilizzato nel senso di "non ho un ragazzo o una ragazza, non ho un partner, sono single) oppure low-cost (un volo-low cost) - verbi, che si coniugano come i verbi della prima coniugazione, quindi prendono il suffisso -are all'infinito (stalkerare, twittare, taggare - sono davvero tantissimi) A volte parole composte inglesi in italiano perdono la seconda parte, la seconda parola del composto. Quindi per esempio "beauty case" in italiano diventa "beauty" oppure "Slot machine" rimane solo "slot". In altri casi invece parole inglesi e italiane vengono combinate, dunque abbiamo neologismi come "cyber-bullismo" oppure "baby-prostitute". In alcuni casi gli anglicismi invece acquisiscono una funzione grammaticale diversa rispetto a quella della parola originale in inglese. Dunque la parola "fashion" (con questa pronuncia italiana) spesso viene utilizzata come aggettivo (*ma non sempre). (es: "La tua borsa è fashion", non "fashionable"). Allo stesso modo "glamour" è diventato un aggettivo. ("I negozi più glamour di Milano, e non glamourous, come si direbbe in inglese) Infine, a volte le parole mutano di significato. "Fare shopping" in italiano si riferisce solo all'acquisto di prodotti nel campo della moda e della cosmesi, mentre non si parla di fare shopping quando si va a comprare il pane, perché quello rientra nel "fare la spesa". Un altro caso curioso è quello di "box", che in italiano viene utilizzato specialmente nella combinazione "box auto" come sinonimo di "garage", che in inglese assolutamente non ha questo significato. Alcuni campi sono naturalmente più prolifici e sono solitamente quelli più moderni, come l'informatica, la tecnologia, il business, il mondo della moda (fashion). E qui ho alcuni esempi, ce ne sono tantissimi però ve ne do solo qualcuno: - nell'informatica: "computer", "webcam", "scanner", "touchscreen", "modem", "password" - queste parole non hanno equivalenti in italiano. - nell'economia e nell'imprenditoria (entrepreneurship) possiamo dire "business", "marketing", "spread", "deregulation", "import-export", "manager" - alcuni di questi hanno equivalenti (in italiano), ma spesso si dicono inglese. - infine nella moda e nella cosmesi possiamo avere parole come: "top", "pullover", "jeans", "blazer", "blush", "eyeliner", "extension (come quella dei capelli) Dunque, come possiamo vedere, gli anglicismi sono tantissimi. Come abbiamo detto, l'Italia ha un atteggiamento (attitude) più esterofilo (xenophilic, "with a love for foreign things", in our case foreign words) nei confronti delle lingue straniere, specialmente dell'inglese, e questo forse è anche dovuto al fatto che non c'è un organismo regolator...
L'esperienza di non vedere - Intermedio #9
Benvenuti su Podcast Italiano! Mi chiamo Davide e oggi voglio parlarvi di un'esperienza interessante che ho fatto recentemente.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/lesperienza-di-non-vedereIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
L’esperienza di non vedere – Intermedio #9
Benvenuti su Podcast Italiano! Mi chiamo Davide e oggi voglio parlarvi di un'esperienza interessante che ho fatto recentemente. ma prima di incominciare vi ricordo che su podcastitaliano.com troverete la trascrizione intera di questo episodio. Ok, incominciamo. Qualche settimana fa sono andato a Genova con la mia ragazza. Dato che la giornata era nuvolosa, abbiamo deciso di guardare su TripAdvisor che cosa potevamo fare per passare il tempo. Ai primi posti abbiamo trovato qualcosa che sembrava interessante e che non avremmo mai trovato senza l'aiuto di TripAdvisor. Si chiama "dialogo nel buio" (conversation in the darkness). Per descrivere di che cosa si tratta vi do la descrizione che si danno loro stessi, ovvero "un percorso multisensoriale (che coinvolge i cinque sensi, multisensory) nell’oscurità che riproduce (simulates) situazioni e ambienti di vita quotidiana (daily life) che, in assenza della vista e della luce, dovranno essere riscoperti con gli altri sensi: olfatto (smell), tatto (touch) udito (hearing) e gusto (taste)". Al leggere questa descrizione siamo rimasti piuttosto incuriositi (we were very intrigued) e abbiamo deciso di provarlo. D'altra parte se aveva così tante buone recensioni un motivo doveva pur esserci. Devo dire che non siamo rimasti delusi: è stata un'esperienza interessante e rivelatrice (eye-opening, pun not intended), in un certo senso. Infatti questo è proprio lo scopo di "Dialogo nel Buio", far comprendere com'è la vita di una persona non-vedente, quali sono le sfide che devono affrontare quotidianamente e quali strategie possono utilizzare in un modo che è fatto per le persone che ci vedono. La sede che ospita "Dialogo nel Buio" è una chiatta galleggiante (floating barge) che si trova all'estremo ovest del Porto Antico di Genova, dove si trova la Darsena (shipyard). All'ingresso abbiamo dovuto lasciare tutto ciò che avevamo con noi, telefono, portafoglio, persino gli occhiali. Tanto, se non vedi niente, gli occhiali non servono a molto. Dopo qualche minuto di attesa abbiamo iniziato questa avventura nel buio: eravamo in pochi (there were few of us), io e la mia ragazza, due ragazzi italiani, una ragazza brasiliana e la nostra guida non-vedente. Dopo una zona di semi-oscurità pensata per far abituare gli occhi al buio (get your eyes accostumed to the darkness), siamo entrati nella vera e propria oscurità totale. Buio pesto (pitch black), come diciamo in italiano, ovvero non si vedeva proprio niente. Completamente nero tutt'intorno. L'esperienza consisteva nel camminare, cercando di capire dove ci trovavamo toccando le pareti (walls), il suolo, gli oggetti attorno a noi, capendo di che materiale erano fatte le cose e utilizzando l'udito, per capire dove si trovavano gli altri compagni e la guida, nonché (but also) per sentire i rumori della città. Gli ambienti infatti ricreano alcune zone reali di Genova, persino un autobus, su cui siamo saliti e che vibra e fa i suoni di un autobus vero. Cercare di trovare un posto a sedere (seat) senza vedere assolutamente niente vi assicuro che non è facile. Alla fine la nostra guida ha assunto il ruolo (took on the role of) di barman e tutti abbiamo ordinato qualcosa da bere o da mangiare, utilizzando delle monete che ci avevano detto di tenere in tasca. Capire quali monete stessimo tenendo in mano (per non parlare di banconote) senza poter utilizzare la vista è davvero difficile. Che dire, "Dialogo nel Buio" mi è piaciuto moltissimo e merita tutte le recensioni positive che ha. è un'esperienza che ti fa capire davvero quanto sia difficile la vita di una persona che non ci vede. Se siete a Genova vi consiglio caldamente (I highly recommend) di andarci. Ma se siete a casa vostra, una cosa semplice che potete fare è cercare di muovervi da una stanza all'altra ad occhi chiusi (with your eyes closed), utilizzando il vostro tatto e la vostra memoria per orientarvi. Probabilmente proverete un senso di impotenza (helplessness) e di incapacità (clumsi...
Come usare "figurati" in italiano? - Usi colloquiali #2 - VIDEO
Ciao a tutti, benvenuti su Podcast Italiano!Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/2-come-usare-figurati-in-italianoIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Come usare “figurati” in italiano? – Usi colloquiali #2 – VIDEO
https://www.youtube.com/watch?v=LQBE47YbQnk https://podcastitaliano.com/wp-content/uploads/2017/10/figurati-audio.mp3 DOWNLOAD D -Ciao a tutti, benvenuti su podcast italiano. In questo episodio sono in compagnia di (joined by) Erika. E - Ciao a tutti! D - Abbiamo deciso di parlare di una parola che è molto complicata, secondo me, per uno straniero, perché ha diversi usi e dunque cercheremo di illustrarveli (illustrate to you, explain to you), di farvi degli esempi utilizzando dei dialoghi. Partiamo dal primo utilizzo: 1) Grazie per avermi aiutato a lavare i piatti! Figurati! Grazie che mi hai dato una mano (you gave my hand) con i compiti! Figurati! In questo caso "figurati!" significa "prego", "ci mancherebbe", "di niente" (you're welcome, don't mention it) Dunque possiamo dire: Grazie per avermi aiutato a lavare i piatti! (wash the dishes) Ci mancherebbe / Di niente / oppure semplicemente / Prego! 2) Passiamo allora al secondo uso di "figurati". Immaginiamo in questo dialogo che siamo su un autobus, e tu mi chiedi: Signore, vuole sedersi? No, si figuri. In questo caso "si figuri" è la forma di rispetto, quindi non diciamo "figurati" ma "si figuri". Oppure: Vuoi che ti riporti a casa? No no, figurati. E qui "figurati" significa "no, grazie", "non ti preoccupare". Lo usiamo quando rifiutiamo in modo gentile un'offerta. -Vuoi che ti riporti a casa?, - No, grazie / No, figurati. 3) Passiamo al caso numero 3 che abbiamo segnato. Gianni mi ha detto che hai guadagnato 1 milione di euro alla lotteria. Ma secondo te è vero? Ma figurati! Ti prendeva in giro. (he was teasing you) Oppure: Le previsioni del tempo dicono che piove oggi pomeriggio. Ma figurati! Non c'è nemmeno una nuvola in cielo. In questo caso "figurati" significa "non può essere vero", "non è vero". -Le previsioni dicono che oggi pomeriggio piove, - no, ma figurati, non c'è una non c'è nemmeno una nuvola. "No, non può essere vero che piova", "non è vero". 4) E passiamo al caso numero 4, utilizzando gli stessi esempi: Figurati se Gianni ha guadagnato un milione di euro, è impossibile. Oppure con l'esempio della pioggia possiamo dire: Figurati se oggi pomeriggio piove, non c'è una nuvola in cielo. Dunque in questo caso "figurati" significa "è impossibile che piova". Oppure "ti sembra (sia) possibile che piova?". In questo caso è una domanda retorica. 5) Passiamo al quinto utilizzo: Ho dimenticato i compiti a casa. Eh, figuriamoci. / oppure / Figurati.. Michele mi ha scritto che arriva in ritardo. Figurati, è sempre in ritardo. "Figurati" qui significa "non mi sorprende", "non sono sorpreso da quello che mi stai dicendo". - Michele mi ha scritto che arriva in ritardo, -non mi sorprende/figurati, è sempre in ritardo. -Ho dimenticato i compiti (homework) a casa", -figurati/figuriamoci, non sono sorpreso. 6) Sesto e ultimo utilizzo (che abbiamo trovato noi, almeno): Non è piaciuto a me l'ultimo film di Tarantino, figurati a Stefano che odia i suoi film. Oppure: Non ho capito niente della lezione di matematica io, che capisco sempre tutto. Figurati Stefano, che già di solito non capisce niente. Oppure un altro: Non mi piace quando il cielo è nuvoloso, figurati quando piove. In questo caso "figurati" può essere a volte sostituito da "pensa". Per esempio: - non è piaciuto a me l'ultimo film di Tarantino e sono un suo fan, pensa mio fratello che odia i suoi film. Oppure, in altri casi, da tanto meno: - non mi piace quando il cielo è nuvoloso (cloudy), tanto meno (much less) quando piove. Tanto meno è un utilizzo meno colloquiale (di "figurati") sicuramente, perché "figurati" una parola abbastanza colloquiale solitamente. È difficile trovare delle alternative. In inglese si dice "let alone", "much less", ma è difficile trovare alternative in italiano. So che sono molti utilizzi ed è difficile ricordarseli tutti. Abbiamo cercato adesso di fare un dialogo in cui li utilizziamo tutti.
Avere presente, insomma, capirai - Usi colloquiali #1
Benvenuti su Podcast Italiano!Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/1-avere-presente-insomma-capiraiIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Avere presente, insomma, capirai – Usi colloquiali #1
https://podcastitaliano.com/wp-content/uploads/2017/10/ho-presente-insomma-capirai-sai-che-roba.mp3 Benvenuti su Podcast Italiano! Mi chiamo Davide e volevo iniziare una serie di episodi dedicati ad alcune parole, frasi, espressioni, che non sono espressioni idiomatiche -possiamo anche parlare nel futuro di espressioni idiomatiche - ma in questo episodio e in altri episodi intendo parlare di frasi, parole, che utilizziamo in un modo non letterale e che sono utilizzate di solito nel discorso colloquiale, ma sono molto molto comuni. Solitamente gli stranieri non le usano, non le conoscono. Dunque se le imparerete stupirete (you will impress) gli italiani con cui parlate, perché in questo modo il vostro italiano diventa decisamente più naturale. Dunque senza perderci in chiacchiere (without further ado) - e questa è un'espressione idiomatica "senza perderci in chiacchiere" - iniziamo subito, così capite di cosa sto parlando. La prima espressione di cui volevo parlare è "avere presente". "Avere presente" a mio modo di vedere è un sinonimo di "sapere di cosa una persona sta parlando". Vi faccio degli esempi: Hai visto il film Dunkirk che è uscito da poco? No, non ho presente / Oppure diciamo anche / No non ce l'ho presente Un altro esempio potrebbe essere: Hai presente quella ragazza bionda, alta, che viveva vicino a casa nostra? No, non ho presente /o anche qui/ No, non ce l'ho presente. Non so di chi stai parlando, non mi ricordo questa persona, non so a chi ti riferisci. Un ultimo esempio è: Hai sentito parlare di quel bar che hanno aperto da poco in centro? Sì, ho presente / Sì ce l'ho presente. "Sì, so di cosa stai parlando". Conosco questo bar o sentito parlare, magari, di questo bar. "Sì ho presente, ce l'ho presente quel bar". "Avere presente" un'espressione che possiamo utilizzare per non dire "sì, so di cosa stai parlando", "so a cosa" o "a chi ti riferisci". Il prossimo uso di cui volevo parlarvi è quello della parola "insomma". "Insomma" normalmente vuol dire "dunque", "in breve", "riassumendo", "in conclusione". Finiamo un discorso e diciamo "Insomma, + qualcos'altro". Una persona, per esempio, può parlare delle sue vacanze in Spagna e raccontare tutto ciò che è successo, le città che ha visitato e quanto si è divertito e poi alla fine dice "Insomma, la Spagna e mi è piaciuta davvero tanto, è stata una bella vacanza". Però oggi voglio parlare di un altro utilizzo di insomma. A volte "insomma" infatti può significare "non molto", "non tanto", "non un granché". Per esempio: Ti è piaciuto l'ultimo film di Harry Potter? Insomma.. / a volte diciamo anche / Mica tanto.. Potremmo anche usare insieme "Insomma, mica tanto..". "Mica" è una parola colloquiale che significa di fatto "non", non tanto. Ti piaciuto l'ultimo film? Insomma, non tanto.. / Insomma, mica tanto.. Ed è importante l'intonazione. Un altro esempio che posso fare è il seguente: Tu hai capito qualcosa della lezione? Ma, insomma.. / e anche qui potremmo dire / Ma, insomma, mica tanto.. Potremmo anche usare tutte queste parole insieme: "ma, insomma, mica tanto". Un terzo ed ultimo esempio potrebbe essere: La mostra a me non è piaciuta molto. Tu come l'hai trovata? Sì, insomma, potevano fare un lavoro migliore.Con questo "sì" all'inizio indichiamo che non ci ha deluso (it didn't disappoint us) del tutto ma poteva essere meglio, perché diciamo "Insomma, potevano fare un lavoro migliore". "Sì, insomma, carina (fine, not too bad) ma poteva essere migliore".L'ultima espressione o utilizzo di oggi - in realtà ne ho scelti due che sono praticamente identici, secondo me.. vi do prima degli esempi per darvi un'idea di come si usano. Ho vinto €2 alla lotteria. Capirai! / oppure / Sai che roba! Sono sinonimi. Un altro esempio: Riesco a correre 5 km senza fermarmi. Capirai, io ne corro anche 20 / Sai che roba, io ne corro 20. Ultimo esempio: Stefano ha preso 30 a quell'esame. Capirai, è facilissimo! / Sai che roba,
Caparezza, rapper italiano - Intermedio #8
Bentornati su podcast italiano, il Podcast per imparare l'italiano in maniera naturale utilizzando contenuti autentici.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/caparezza-rapper-italianoIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Caparezza, rapper italiano – Intermedio #8
Bentornati su podcast italiano, il Podcast per imparare l'italiano in maniera naturale utilizzando contenuti autentici. Troverete la trascrizione di questo episodio sul sito podcastitaliano.com o nella descrizione di questo episodio, nell'applicazione che utilizzate per ascoltare podcast sul vostro telefono. Mi chiamo Davide e nell'episodio di oggi ho deciso di parlare di musica, di un artista che mi sta molto a cuore (is close to my heart) che si chiama Caparezza. Caparezza è un rapper pugliese (viene dalla Puglia), di quasi 44 anni - tra l'altro tra pochi giorni, compirà 44 anni dunque non è più un giovanotto (he's not a young boy anymore). È un rapper, ma un rapper atipico, nel senso che il suo stile è molto diverso dalla maggior parte degli altri rapper mainstream. Premetto che (Let me start by saying) io non sono un intenditore (connoisseur) di rap e a dire il vero non mi piace molto il rap come genere musicale. A me piacciono di più altri generi come il rock e il metal, diversi generi.. il rap non è esattamente il mio genere preferito, nonostante ci siano alcuni artisti italiani e stranieri che ascolto. Ed è proprio per il fatto che Caparezza è un rapper atipico, diverso dalla maggior parte degli altri rapper, che a me piace così tanto. Si distingue (he stands out) da tutti gli altri - o se non da tutti (perché, come ho detto, non me ne intendo molto di rap) dalla stragrande maggioranza (vast majority) di loro. In che cosa si distingue Caparezza dagli altri rapper? Beh, innanzitutto il genere musicale, perché Caparezza fa ampio uso (often uses) di chitarre elettriche, di diversi strumenti, diverse sonorità (sounds), diversi stili. Molto spesso, appunto, ci sono chitarre elettriche, dunque la musica ha contaminazioni rock (rock influences). Ma non solo rock, perché ci sono canzoni che hanno sonorità degli anni 80, 70, 60; Caparezza sperimenta (experiments) molto con lo stile della sua musica e questa è una cosa che io adoro, perché ogni volta che ascolto un suo nuovo disco non so cosa aspettarmi (I don't know what to expect) dalle sue canzoni. Ogni canzone è una vera sorpresa dal punto di vista musicale. La seconda ragione che lo distingue dalla maggior parte degli altri rapper sono i temi trattati (topics covered) nelle sue canzoni. Perché molto spesso nel Rap ci sono cliché, i tre cliché principali sono il sesso, la droga e soldi. Caparezza si distanzia (stays away) il più possibile da questi temi e tratta temi completamente diversi. È difficile dire di cosa parli, perché parla davvero di qualsiasi cosa. Nelle sue canzoni ci sono riferimenti (references) letterari, riferimenti culturali, musicali, cinematografici (relating to films), può parlare di politica, può parlare di mitologia, può parlare di tantissime cose. Pensate che il suo sesto e penultimo (second to last) album è un concept album basato sulle opere d'arte, su quadri (paintings). Ogni canzone è ispirata da un quadro da cui lui parte per parlare di qualcos'altro. Questo è qualcosa che non penso nessun altro rapper, almeno in Italia, abbia mai fatto. Qualcosa di molto innovativo. Infatti non è facile cogliere tutti i riferimenti (grasp all the references) presenti nelle sue canzoni, perché bisogna avere una grande cultura per poterlo fare. Al primo ascolto viene colta una piccola percentuale - almeno io colgo una piccola percentuale dei riferimenti che fa Caparezza nel testo della canzone. Solamente cercando su internet, oppure utilizzando per esempio il sito Genius.com, in cui una comunità di persone spiega ogni verso della canzone (line of the song).. solo in questo modo (this is the only way) si possono cogliere tutti i riferimenti inseriti o nascosti nel testo di una canzone, che sono davvero tantissimi. Il terzo punto è il timbro, la voce che usa Caparezza quando canta, Il timbro vocale (voice, vocals), che per alcune persone è fastidioso e penso che quello fosse l'intento (intention) di Caparezza quando decise di cantare in q...
Nuovo formato e nuovi incontri - Intermedio #7
Bentornati su Podcast Italiano.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/nuovo-formato-e-nuovi-incontriIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Nuovo formato e nuovi incontri – Intermedio #7
Bentornati su podcast italiano. Mi chiamo Davide ed è da molto tempo che non mi sentite. È da molto tempo che non registro podcast. Ci sono delle ragioni per questo: una delle quali è che mi sono laureato (I graduated) a luglio, mi sono laureato in Mediazione Linguistica (traduzione e interpretariato), dunque ho lavorato alla tesi. Ma mentirei (I would lie) se dicessi che quella è la ragione, l'unica ragione, la ragione principale. La vera ragione è che sono stato abbastanza pigro e che ho avuto anche un calo di motivazione (decrease in motivation) nel lavorare su questo podcast; ma la mia intenzione è di riprenderlo (get back on it) e di cambiare un pochino le cose per trovare un modo di far funzionare, per trovare un modo che che mi permetta di creare più episodi. E una cosa che voglio provare, che sto facendo in questo episodio, è parlare senza scrivere uno script e semplicemente dire ciò che "mi passa per la testa" (pops into my head) e quindi editarle. Ovviamente con un tema, parlare di qualcosa che voglio raccontare - e editare togliendo tutti gli "hmm" oppure le pause, che possono essere un po' fastidiose per l'ascoltatore. La mia intenzione è questa perché a me non piace molto scrivere e mi sono reso conto che scrivere un episodio del podcast per me è un ostacolo, perché apro un file vuoto di Word e mi passa subito la voglia (I lose the will to) di lavorare, di scrivere qualcosa e a volte non ho nemmeno idee su cosa scrivere. Ovviamente quello che sto facendo adesso - questo formato in cui semplicemente parlo - è possibile se il tema non è un tema per il quale devo fare un lavoro di ricerca, non devo cercare informazioni, perché in quel caso dovrei scrivere un vero e proprio testo di ciò che voglio dire. Ma per quanto possibile (as far as possible) vorrei provare a fare episodi di questo tipo, in cui semplicemente parlo e dico ciò di cui voglio parlare e successivamente faccio la trascrizione. Una possibilità è quella di iniziare anche a fare dei video - questa è una cosa che magari proverò in seguito - per questo episodio intendo semplicemente parlare. In questo episodio vorrei parlare di una cosa che ho fatto recentemente, ovvero ospitare un mio amico russo. Anzi due miei amici in realtà - io conoscevo solo uno di loro. Questo mio amico è Artem Nazarov, è russo, siberiano, viene dalla città di Novosibirsk. Grazie a lui ho avuto diverse visite al podcast. Artem è un poliglotta, ovvero parla molte lingue, tra queste l'italiano, e ci conosciamo da almeno tre anni. Lui mi ha aggiunto su Facebook, mi ricordo, e abbiamo iniziato a praticare le nostre lingue - soprattutto l'italiano e il russo - e finalmente abbiamo avuto l'opportunità di incontrarci dal vivo (in real life), che è una cosa molto particolare (false friend: peculiar). Vedere che una persona con cui parli da diverso tempo (ma solo attraverso Skype) esiste in carne ed ossa (in the flesh), è una persona che esiste davvero, è qualcosa di molto particolare. Sono stato molto contento di incontrare Artem e il suo amico Dima, anche lui di Novosibirsk, e abbiamo girato per Torino, gli ho fatto vedere i luoghi più importanti della città. Artem e Dima sono in Italia per un mese e sono sicuro che impareranno moltissimo l'italiano. Ed è una cosa sicuramente bellissima se imparate l'italiano o qualsiasi lingua, è molto bello poter visitare il paese dove si parla e poter passare un periodo di tempo così lungo, come un mese, per poterne vedere molte città e luoghi. L'Italia un paese che ha luoghi molto diversi l'uno dall'altro: il nord è diverso dal centro che è diverso dal sud. Dunque sicuramente sarà molto interessante per loro e Artem che impara l'italiano sicuramente ne otterrà un grande vantaggio (will benefit a great deal from it). Tra l'altro se mi seguite proprio grazie a lui vi ringrazio; abbiamo registrato un video multilingue che credo uscirà sul suo canale di Youtube e probabilmente verrà postato anche sulla sua pagina di Vkontakte, che,
Intervista #5 – Luca Lampariello e i dialetti e accenti italiani, seconda parte
Bentornati su Podcast Italiano, questa è la seconda parte della mia conversazione con Luca sui dialetti italiani.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/6-luca-lampariello-e-i-dialetti-e-accenti-italiani-seconda-parteIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Luca Lampariello e i dialetti e accenti italiani, seconda parte - Intervista #5
Questa è la seconda parte della mia conversazione con Luca sui dialetti italiani.TrascrizioneIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Intervista #5 – Luca Lampariello e i dialetti e accenti italiani, seconda parte
https://podcastitaliano.com/wp-content/uploads/2017/04/episodio-3-parte-2.mp3 DOWNLOAD Bentornati su Podcast Italiano, questa è la seconda parte della mia conversazione con Luca sui dialetti italiani. In questo episodio io e Luca parliamo del destino dei dialetti, degli accenti e dialetti come stranezza della lingua italiana per gli stranieri che la imparano e inoltre, il che è molto divertente da ascoltare, Luca ci dà dimostrazione delle sue capacità di imitazione di alcuni accenti italiani. Detto questo, buon ascolto! D: Secondo te, qual è il destino dei dialetti? So che è una domanda molto difficile. I linguisti dicono che i dialetti [italiani], ma come del resto la maggior parte delle lingue del pianeta, sono destinati a scomparire nel prossimo secolo, sostanzialmente, anche dovuto al fatto che le persone vanno a vivere in grandi centri abitati e quindi si perde la maggior parte delle lingue del mondo. Se tu dovessi fare una previsione della nostra situazione, se dovessi improvvisarti (act like a) bookmaker dei dialetti.. L: Allora, la domanda è sicuramente interessante. Io direi che giustamente andiamo nella direzione di una rarefazione (becoming rarer) dei dialetti e delle lingue, è inevitabile. Ma abbiamo anche oggigiorno modi di "conservarli", facendo delle registrazioni, ecc. ecc. Quindi sì, se da una parte è molto probabile che i dialetti si indeboliscano, non necessariamente moriranno, soprattutto quelli italiani. Probabilmente in alcune regioni del mondo questo succederà inevitabilmente ma direi che secondo me fra 100 anni i dialetti italiani esisteranno ancora. Se si vede l'evoluzione degli ultimi 100 anni effettivamente dal 2% della popolazione che parlava italiano, adesso non voglio dare numeri a caso ma sicuramente parliamo di almeno 70-80 % (ndr: più del 90 % in realtà) Esiste ancora una parte, soprattutto nel sud, di popolazione che ha ancora difficoltà a parlare italiano e parla quasi solo dialetto. Ma se dal 2 all'80 si è passati in 100 anni uno potrebbe pensare che l'italiano si divori (divorare = mangiare con rapidità / devour) i dialetti quando invece io tendo a pensare che possano coesistere nell'arco di varie generazioni. Tutto sta a.. ha a che vedere come le persone singole e le comunità locali reagiranno nel conservare la propria identità linguistica. Come i catalani, per esempio. Parlo di lingua, lì, ma comunque il concetto rimane molto liquido, e io direi che i catalani hanno una forte volontà (are strongly willing to) di conservare la propria lingua, che irrita, tra l'altro, il resto della penisola. La stessa cosa potrebbe succedere in Italia nel senso che chi vorrà conservare il dialetto lo conserverà nel tempo, e quindi sì, la risposta è: molto probabilmente molti dialetti - io non direi che scompariranno, ma si fonderanno con la lingua. Tutti parlano di lingue che muoiono, purtroppo esiste questo concetto, ma ogni lingua che muore in realtà lascia un po' di eredità (passes something down to) a quelle che rimangono. E secondo me i dialetti, se da una parte ci sarà una rarefazione di questi dialetti, dall'altra parte l'italiano si "arricchirà" di elementi dialettali, quindi io non la vedrei in maniera così tragica (I do not see it in such a negative way). Si parla sempre di scomparse, in modo un po' negativo. Io direi che c'è.. è l'evoluzione umana, e questo è inevitabile. D: Sì, però probabilmente rimarrà una.. anzi, sicuramente rimarrà una traccia, lasceranno una traccia nell'italiano. L. Senza dubbio. D. Passiamo magari alla parte più divertente che è quella di imitare accenti e dialetti, so che a te piace molto farlo e l'hai fatto in qualche video su YouTube (questo e questo). Se puoi darci qualche dimostrazione dei dialetti che riesci a fare meglio, in cui ti sei esercitato di più. L. Guarda te ne posso fare due o tre. Io comincio e tu mi dici che cos'è, che dialetto è . (ndr: in realtà sono accenti più che dialetti, dato che di fatto Luca parla in italiano) [accento veneto]