Podcast Italiano è un podcast per aiutare chi sta imparando la lingua italiana attraverso episodi di vario genere e argomento.
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Cinque anni fa l'addio a Steve Jobs - Articolo - Intermedio #3
Un articolo di giornale sull'anniversario della morte di Steve Jobs.TrascrizioneIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Cinque anni fa l’addio a Steve Jobs – Articolo – Intermedio #3
Articolo originale Versione con traduzioni Cinque anni fa, poche settimane dopo aver passato il testimone (after passing the baton, passare il testimone = leaving somebody else take over) al suo successore Tim Cook, il genio visionario di Apple, Steve Jobs, si spegneva (passed away / spegnersi = morire) per un tumore al pancreas: le sue intuizioni hanno aperto nuovi capitoli nella storia dell'informatica, e il suo culto è ancora vivo più che mai (more than ever) tra i fan in tutto il mondo. Oggi Apple è la più grande società al mondo per valore di mercato (market value) e rimane una delle più influenti, il suo utile netto (net profit) di 53 miliardi di dollari dell'anno scorso era superiore a quello combinato di colossi (giants) dell'high tech come Facebook, Amazon e Microsoft. Allo stesso tempo, però, la crescita di Cupertino sta rallentando (is slowing down, from "rallentare") e si trova ad affrontare (has to face) più preoccupazioni che mai (more worries than ever before) sul suo futuro, con le vendite di iPhone e iPad in calo (decreasing) per una progressiva saturazione del mercato, e il fatto che l'Apple Watch non è diventato un prodotto di grande successo (very successful). Secondo diversi osservatori, insomma, la Mela non è più quella di una volta, o quanto meno (at least / = almeno), sembra sia venuto a mancare (disappeared / can also mean “to die” like “spegnersi” es. “È venuto a mancare durante la notte”) il colpo di genio (stroke of genius) nel pensare prodotti precursori (precursor of, groundbreaking) di consumi (consumption) e tendenze (trends), seguendo l'eredità (following the steps, literally “heritage”) di colui (of him who) che ha stravolto (revolutionized, radically changed from “stravolgere”) il mondo della tecnologia, ideando (coming up with, from “ideare”) oggetti che hanno cambiato la vita a più di una generazione. E la Apple (sometimes we use the article “la” in front of the name of companies), forse per la prima volta, viene percepita almeno in Europa, come (is perceived as) una entità di una certa arroganza (an entity of a certain arrogance) che non vuole pagare le tasse: accusata di avere approfittato (taking advantage of) di un regime fiscale (tax system, tax regime) troppo favorevole in Irlanda, la Casa di Cupertino ha reagito (replied, literally “reacted”) stizzita (irritated) all'annuncio di una 'multa' di 13 miliardi di euro comminata (inflicted, from “comminare”, very formal) dalla Commissione europea. Dal Macintosh, il primo personal computer con il mouse, passando per iPod e iTunes Store, che hanno modificato radicalmente (radically changed) il modo di acquistare la musica, fino all'iPad e soprattutto all'iPhone, su cui Jobs ha sostituito (replaced) i pulsanti (buttons, but only for devices) con il touchscreen dando vita (bringing forth, giving life to) ad una vera rivoluzione. Apple, però, cerca ancora di inventare futuro, e nel nuovo iPhone 7 abbandona il jack, la presa per le cuffie. Forse un po' troppo poco, osservano i più critici (the most critical say) Da quando è morto, Jobs è diventato protagonista di libri e film, il suo discorso (speech) ai neolaureati (recent graduates) dell'Universita' di Stanford con la celebre frase "Siate affamati, siate folli" viene ripetuto come un mantra. Il suo ricordo viaggia sui social network e anche sul sito Apple, dove gli è stata dedicata una pagina dal titolo 'Remembering Steve', che raccoglie (gathers, from “raccogliere”) in tempo reale tutti i pensieri dei suoi fan. Ormai (at this point) sono milioni le persone da tutto il mondo ad aver condiviso i propri ricordi e messaggi: "Una cosa che tutti hanno in comune, da quelli degli amici personali, ai colleghi, ai possessori di prodotti Apple - si legge sul sito - è il modo in cui sono stati toccati (they’ve been moved) dalla sua passione e creatività". Come avete potuto notare ci sono numerose parole relative alla tecnologia che in italiano rimangono uguali (stay the same,
Avanzato #2 – L’automazione
Oggi vi parlo di un argomento che reputo estremamente interessante: l’automazione. Questo è un episodio di livello avanzato, quindi vi consiglio di andare sul sito podcastitaliano.com per leggere la trascrizione con la traduzione delle parole e espressioni più difficili. Forse avete già sentito la parola “automazione”. Vi riporto la definizione del dizionario Garzanti:”l’automazione è l’introduzione di processi produttivi meccanici, specialmente guidati da sistemi elettronici, in cui l’intervento manuale dell’uomo è ridotto al minimo”. Detta in modo semplice, si tratta di macchine, robot, algoritmi, ecc., ovvero strumenti atti a (aimed at) semplificare di gran lunga (significantly) il lavoro umano. Già nell’antichità (in ancient times) l’uomo costruiva strumenti - “muscoli meccanici” - per semplificarsi il lavoro, a tal punto che al giorno d’oggi in molti paesi meno del 5 % della popolazione è impiegata nell’agricoltura, senza che ciò pregiudichi (without detriment, without affecting) l’abbondanza di cibo, che, nell’occidente almeno, è data per scontata (taken for granted). 200 anni fa la rivoluzione industriale ha accelerato moltissimo questo processo, che non s’è mai fermato, ma, anzi, continua ad accelerare di pari passo con (in step with, hand in hand with) il miglioramento degli standard di vita. E oggi stiamo entrando in un’era in cui gli strumenti da noi creati sono delle vere e proprie “menti meccaniche”. Quando pensiamo a scenari apocalittici in cui i robot si ribellano ai loro creatori umani, ci viene da ridere. Ma stiamo parlando di qualcosa di molto diverso, ovvero un mondo in cui i robot fanno i nostri lavori meglio di noi e a costi inferiori. Molti dubitano che gli umani possano diventare obsoleti e che i loro lavori possano essere automatizzati. Anche se lo fossero, dicono, ci adatteremo (we will adapt, "adattarsi") come abbiamo sempre fatto. Il problema è che la rivoluzione a cui ci stiamo avvicinando (we're approaching) è fondamentalmente diversa. L’era digitale porta con sé (brings with it) l’intelligenza artificiale, che diventerà presto più efficiente di noi umani nello svolgimento di (in carrying out) diversi compiti. Già oggi possiamo osservare come i cosiddetti “bot”, che non sono robot con un corpo fisico ma “software”, stanno diventando sempre più bravi a svolgere mansioni in passato affidate esclusivamente a persone. I cosiddetti “colletti bianchi” (white-collar workers) potrebbero essere tra le prime “vittime” dell’automazione di massa (mass automation) secondo chi si interessa dell’argomento. Il nocciolo della questione (the bottomline is, the fact of the matter is..) è che la tecnologia per la prima volta sta diventando più efficace nello svolgere compiti che necessitano di intelligenza, qualità che in passato era ad appannaggio (a prerogative of) degli esseri umani (e non delle “stupide macchine”). Ma ciò sta cambiando, e non importa che questa “intelligenza” sia fondamentalmente diversa dalla nostra, perché questo non toglie (this doesn't change the fact) che sarà comunque più efficace della nostra in molte situazioni, e non potrà che migliorare ulteriormente. Una delle aree in cui presto vedremo gli effetti positivi e negativi dell’automazione sono i trasporti. Sentiamo parlare sempre più spesso di “veicoli autonomi” (self-driving cars); Google già da diversi anni li sta testando con successo, ma anche altre compagnie come Tesla, Apple e più recentemente Uber (che intende sostituire i guidatori umani con una flotta di veicoli autonomi), puntano fortemente (stongly bet on) su questa tecnologia. I veicoli autonomi sono già adesso migliori di noi per quanto riguarda la sicurezza stradale. Pensate che ogni anno più di un milione di persone in tutto il mondo muore in incidenti stradali, i quali sono la nona causa di morte nel mondo: un numero esagerato (dispoportionate) e inammissibile (inadmissible, unacceptable), soprattutto se la tecnologia può aiutarci a ridurlo drasticame...
Principiante #3 -La maratona di Torino
Oggi a Torino si è svolta (took place / svolgersi = take place) la maratona. Ogni anno si svolge più a meno in questo periodo, a inizio ottobre. Io volevo partecipare, infatti più o meno a dicembre dell'anno scorso ho iniziato a correre. A maggio ho corso (I ran) la mezza maratona di Torino - e in realtà la prima gara, prima gara della mia vita - ovvero (that is) 21 chilometri circa. Non è stato facile ma sono riuscito a (I managed to) finirla tutto intero (in one piece), che era la cosa più importante, e il mio tempo non è stato nemmeno troppo lento (my time wasn’t that bad), 1:41 per chi interessato. Il mio obiettivo era prepararmi per la maratona che si è svolta oggi, ma più o meno a giugno il ginocchio (knee) destro ha iniziato a farmi male (started to hurt), quindi per tutta l’estate praticamente non ho mai corso. Ho ricominciato a correre (I started to run again) solamente qualche settimana fa. Oggi comunque anch’io ho corso: infatti a Torino, oltre alla maratona, si sono tenute (took place, were held / “tenersi” is pretty much synonim of “svolgersi”) una corsa di 30 chilometri e una di 8. Io ho corso la gara di 8 km, anche se in realtà erano meno, probabilmente 6,5. Il tempo e le posizione (placing) non erano cronometrati (weren’t timed, from “cronometrare”), dato che (since, because) non era una corsa competitiva; in ogni caso è stato un buon allenamento (training, from “allenarsi”) per me. Per il momento il ginocchio va bene e corro senza problemi. Voglio riprendere (=ricominciare) a correre seriamente per partecipare a una maratona, magari quella di Milano che si terrà (will take place, again from “tenersi”) ad aprile 2017. Da più di anno lo sport, non solo la corsa, è diventato una parte molto importante della mia vita. Faccio attività fisica (I exercise) quasi tutti i giorni e per me è molto importante. Non sempre ho voglia (I don’t always want to, feel like it), ma la sensazione che ho dopo l’allenamento è davvero fantastica! E questo è solo uno dei tanti vantaggi dello sport. Se non fate attività fisica, vi consiglio di provare semplicemente ad andare a correre. Tutti (meaning "noi tutti", we all) abbiamo delle scarpe, dei pantaloncini (shorts) e una maglietta (t-shirt). Non serve altro (You don’t need anything else), questo è il bello della corsa (this is what’s beatiful about running). Correte 10 minuti se siete fuori forma (out of shape), poi aumentate pian piano (increase little by little) il tempo. Ci vuole (you need, like “serve”) pazienza e perseveranza, ma i risultati ne valgono la pena (are worth it / from “valere la pena”, to be worth it). Come per le lingue. Questo era l'episodio di oggi, farò altri episodi di questo tipo perché penso possa essere utile per voi sentire come gli italiani parlano veramente, un italiano molto semplice conversazionale. Detto questo ci vediamo nel prossimo episodio, alla prossima!
I dialetti italiani - Avanzato #1
Questo è il primo episodio di livello avanzato e il tema di oggi sono i dialetti italiani.TrascrizioneIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Avanzato #1 - I dialetti italiani
Benvenuti su podcast italiano. Questo è il primo episodio di livello avanzato e il tema di oggi sono i dialetti italiani, che personalmente trovo estremamente interessante, ma che spesso purtroppo causano dubbi a tutti gli stranieri che imparano l’italiano.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/1-i-dialetti-italianiIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Avanzato #1 – I dialetti italiani
Benvenuti su podcast italiano. Questo è il primo episodio di livello avanzato e il tema di oggi sono i dialetti italiani, che personalmente trovo estremamente interessante, ma che spesso purtroppo causano dubbi a tutti gli stranieri che imparano l’italiano. Versione a livello intermedio Forse siete a conoscenza del fatto che in Italia esistono molti dialetti, e se siete già stati in Italia probabilmente vi siete resi conto di come non sempre il modo di parlare della gente sia comprensibile in egual maniera (in an equal manner) in ogni angolo dello stivale. Magari non avete difficoltà a capire gli abitanti di una regione, ma spostandovi altrove la vostra comprensione peggiora significativamente. Forse vi hanno spiegato che ciò è causato dalla forte presenza di dialetti sul suolo italiano. Innanzitutto occorre fare una distinzione tra dialetto e accento. In inglese, per esempio, con “dialect” comunemente si intende “varietà di inglese”. In italiano, tuttavia, il dialetto è qualcosa di diverso. I dialetti in Italia, infatti, sono delle vere e proprie (actual) lingue separate. O meglio, lingue “sorelle” dell’italiano, che presentano (to differ, exhibit differences/ es. presentare somiglianze, presentare rischi ecc.) tuttavia numerose differenze. Io, abitando in Piemonte (nel nord) capirei molto poco se una persona mi parlasse in dialetto siciliano. In Italia, infatti, esistono numerosissimi dialetti. Quanti? Difficile dirlo, perché spostandosi di pochi chilometri ogni dialetto muta leggermente, quindi, a rigor di logica ( logically speaking, stands to reason), potenzialmente potrebbero esisterne migliaia. L’italiano, in quanto lingua romanza, deriva dal latino. Ciò di cui forse non siete al corrente è che l’italiano si parla relativamente da poco tempo. La base dell’italiano è il fiorentino letterario del 1300. Penso abbiate sentito parlare di Dante, il più celebre scrittore italiano. L’italiano viene definito spesso come “la lingua di Dante”, ed egli stesso (he himself) è conosciuto come “il padre dell’Italiano”. Tale titolo è appropriato perché il suo contributo (contribution) alla lingua è stato eccezionale. Infatti fu uno tra i primi a scegliere di non scrivere esclusivamente in latino, ma anche nella lingua locale (chiamata a quei tempi “volgare”). Il suo capolavoro “La Divina Commedia” fu scritto in volgare fiorentino, ovvero la lingua di Firenze. Egli stesso creò molte parole da zero basandosi (on the basis of) sul latino classico, molte delle quali ancora in uso. L’importanza di Dante fu così grande che di fatto il suo fiorentino divenne la lingua utilizzata dai letterati (scholars, intellectuals) di tutta Italia per comunicare e scrivere (insieme al latino), ma era una lingua che la gente comune non conosceva e non parlava. Persino a Firenze la lingua mutò (mutare = cambiare, changed) nel corso dei secoli a partire dai tempi di Dante. A causa della situazione politica italiana, dopo la caduta dell’impero romano la penisola è stata frammentata in diversi regni e stati. In ognuno di questi, il popolo adoperava (adoperare = usare, utilizzare / used) la propria lingua. Gli idiomi italici (idiomi=languages, but rarer / italico = of Ancient Italy) - con poche eccezioni - discendevano tutti dal latino. Nel 1861 l’Italia divenne (became / divenire = diventare) un regno unitario, e l’italiano, basato sul fiorentino, fu adottato come lingua nazionale a causa della sua importanza letteraria. Ma fu necessario molto tempo prima che il popolo iniziasse a utilizzarlo. L’istruzione obbligatoria per molti decenni non ebbe particolare successo (wasn't very succesful). Le guerre mondiali in parte aiutarono, in quanto persone da ogni angolo del paese dovevano comunicare tra di loro. Inoltre spesso i soldati scrivevano lettere ai propri familiari in italiano e non in dialetto, dato che spesso non sapevano nemmeno come si scrivessero le parole dialettali, mentre conoscevano le basi dell’ortografia dell'italiano,
I dialetti italiani - Intermedio #2
Benvenuti su podcast italiano. Questo è il secondo episodio della serie intermedio e il tema di oggi sono i dialetti italiani, che a me interessano molto e che spesso causano dubbi (cause doubts) a tutti gli stranieri che imparano l’italiano.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/2-dialetti-italianiIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
I dialetti italiani – Intermedio #2
Versione con traduzioni Benvenuti su podcast italiano. Questo è il secondo episodio della serie intermedio e il tema di oggi sono i dialetti italiani, che a me interessano molto e che spesso causano dubbi (cause doubts) a tutti gli stranieri che imparano l’italiano. Forse sapete già che in Italia ci sono molti dialetti, e se siete già stati in Italia probabilmente vi siete resi conto di come non sempre il modo di parlare di persone di diverse regioni sia comprensibile (understandable, comprehensible) allo stesso modo. Magari capite senza problemi le persone di una regione, ma quando vi spostate (you move to.. / spostarsi = to move, not with the meaning of moving house = trasferirsi) in un’altra regione la vostra comprensione peggiora (gets worse) molto. Forse vi hanno detto che questo è causato dal fatto che in Italia ci sono molti dialetti. Bisogna fare una distinzione tra dialetto e accento. In inglese, per esempio, con “dialect” spesso si intende (we mean) “varietà di inglese”. In italiano però il dialetto è un’altra cosa. I dialetti in Italia, infatti, sono delle vere e proprie (actual) lingue separate, “sorelle” dell’italiano, ma diverse. Io, che abito in Piemonte (living in Piemonte / lit. "I, who I live.."), nel nord,, capirei molto poco se una persona mi parlasse in dialetto siciliano. In Italia, dunque, ci sono tantissimi dialetti. Quanti? Difficile dirlo, perché spostandosi anche solo di pochi chilometri ogni dialetto cambia leggermente, quindi potenzialmente ne potrebbero esistere migliaia (there could be thousands of them). L’italiano, come saprete (as you will/may know), deriva dal latino. Quello che forse non sapete è che l’italiano si parla da poco tempo. La base dell’italiano è il fiorentino letterario del 1300. Penso abbiate sentito parlare di (I think you might have heard of / lit. "heard talk about") Dante, il più famoso scrittore italiano. L’italiano viene definito spesso come “la lingua di Dante, che spesso viene chiamato “il padre dell’Italiano”. Infatti è stato uno dei primi a (one of the first to) scegliere di non scrivere solo in latino, ma anche nella lingua locale. Il suo capolavoro (masterpiece) “La Divina Commedia” fu scritto in fiorentino, ovvero la lingua di Firenze. L’importanza di Dante è stata così grande che di fatto (in fact) i letterati (scholars, intellectuals) di tutta Italia iniziarono a utilizzare l’italiano per comunicare e scrivere, lingua che però la gente comune non conosceva e non parlava. Persino a Firenze la lingua di Dante col passare del tempo (as time went on) cambiò moltissimo. In Italia c’erano molti piccoli regni (kingdoms) e stati, e in ognuno di questi (in each of these) il popolo parlava la propria lingua. Nel 1861 l’Italia si è unita, e l’italiano, basato sul fiorentino, è stato adottato come lingua nazionale a causa della sua importanza letteraria, ma ci è voluto molto tempo (it took a long time) prima che il popolo iniziasse a utilizzarlo. L’istruzione obbligatoria (compulsory education) per molti decenni non ebbe successo. Le guerre mondiali hanno in parte aiutato, in quanto persone da ogni angolo del paese dovevano comunicare tra di loro. Ma ciò che ha contribuito maggiormente alla (contributed the most to) diffusione (the spreading) della lingua è stato l’arrivo della televisione negli anni ‘50. La televisione ha portato l’italiano in ogni angolo d’Italia. Per questo l’italiano è una lingua giovane: è utilizzato su larga scala (on a large scale) solamente da circa 70 anni. Oggi l’italiano è diffuso (widespread) praticamente ovunque in Italia. Nel 2006 il 91,8% di abitanti dichiarava (claimed) di parlare italiano. Ma i dialetti non sono morti: sono parlati maggiormente da persone anziane e in zone di provincia (ma non esclusivamente) e in contesti familiari e informali, meno in ambito lavorativo (working environment / ambito = scope, context, field). I dialetti sono però sempre meno (less and less) utilizzati. Io, per esempio,
Principiante #2 - Lo spaventapasseri - Favola di Gianni Rodari
Ciao! Benvenuti su Podcast Italiano.Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/2-lo-spaventapasseri-favola-di-gianni-rodariIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Lo spaventapasseri - Favola di Gianni Rodari - Principiante #2
Oggi vi leggo una favola di Gianni Rodari.Trascrizione:Il mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Principiante #2 – Lo spaventapasseri – Favola di Gianni Rodari
Benvenuti su Podcast Italiano. In questo episodio della serie “Principiante” vi leggerò una favola scritta dal famoso scrittore italiano Gianni Rodari, tratta (taken from, used for stories or excerpts from books) dalla celebre (famous / sinonym of "famosa") raccolta (collection, compilation) “Favole al telefono”, uscita nel 1962. La favola si chiama “Lo spaventapasseri”. Sul sito podcastitaliano.com troverete la trascrizione e la traduzione delle parole e frasi più difficili. Buon ascolto!___Lo spaventapasseri (scarecrow, literally “scaresparrow”) Gonario era l'ultimo (last, meaning youngest) di sette fratelli. I suoi genitori non avevano soldi per mandarlo a scuola, perciò lo mandarono a lavorare in una grande fattoria (farm, not factory). Gonario doveva fare lo spaventapasseri, per tener lontani gli uccelli dai campi (keep the bird off the crops, lontano = far). Ogni mattina gli davano un cartoccio (paper cone) di polvere da sparo (gunpowder) e Gonario, per ore ed ore (for hours on end), faceva su e giù (went up and down) per i campi, e di tratto in tratto (from time to time) si fermava e dava fuoco (set fire to) a un pizzico (a pinch) di polvere. L'esplosione spaventava (scared) gli uccelli che fuggivano (ran away), temendo i cacciatori (fearing the hunters). Una volta il fuoco si appiccò alla giacca di Gonario (Gonario’s jacket caught fire), e se il bambino non fosse stato svelto a tuffarsi (hadn’t been quick enough to jump) in un fosso (ditch) certamente sarebbe morto (would have died) tra le fiamme. Il suo tuffo spaventò le rane (frogs), che fuggirono con clamore (loudly /clamore = hubbub, loud noise), e il loro clamore spaventò i grilli (crickets) e le cicale (cicadas), che smisero (stopped / smettere = to stop) per un attimo (for a moment) di cantare. Ma il più spaventato di tutti era lui (the most scared of all was him), Gonario, e piangeva tutto solo in riva (at the edge) al fosso, bagnato come un brutto anatroccolo (ugly duckling), piccolo, stracciato (tattered) e affamato (hungry). Piangeva così disperatamente che i passeri (sparrows) si fermarono su un albero a guardarlo, e pigolavano (chirped) di compassione (with compassion / to say e.g. “cry with joy”, “scream in pain” we say “piangere DI gioia” e “urlare DI dolore”) per consolarlo (to cheer him up / console him). Ma i passeri non possono consolare uno spaventapasseri. (it’s a play on words, sparrows can’t cheer up “scaresparrows”, or in english, scarecrows) Questa storia è accaduta (happened / accadere = to happen / sinonym of "succedere") in Sardegna.Questa era la favola “Lo Spaventapasseri” di Gianni Rodari. Se non avete capito tutto vi consiglio di riascoltarla, e utilizzate la trascrizione perché questo vi aiuterà moltissimo. E’ molto importante leggere e ascoltare allo stesso tempo. Le favole inoltre aiutano molto quando si inizia a imparare una lingua e si vuole utilizzare dei materiali veri, autentici.Spero che questo episodio vi sia piaciuto. Alla prossima!Versione senza traduzioni
Principiante #1: Episodio introduttivo
Benvenuti su Podcast Italiano!Trascrizione:https://podcastitaliano.com/podcast-episode/1-episodio-introduttivo-principianteIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Episodio introduttivo - Principiante #1
Episodio introduttivo di livello principiante.TrascrizioneIl mio ebook gratuito, ’50 modi di dire per parlare come un italiano’ Fai una donazione Fai una lezione di italiano su Italki e ricevi 10 $ in crediti Il mio canale YouTube Dai un’occhiata al merchandise (e se compri qualcosa puoi mandarmi una foto per email :D) Facebook Instagram
Principiante #1: Episodio introduttivo
Il primo testo contiene traduzioni (tra parentesi) delle parole e delle strutture più complicate. Questo è un testo di livello principiante/pre-intermedio. Più in basso troverai il link allo stesso testo ma senza suggerimenti. Ti consiglio di utilizzare il primo testo se alcune delle parole ed espressioni non ti sono chiare, per poi rileggere il testo ma questa volta senza traduzioni. Ascolta contemporaneamente la registrazione. The first text contains translations (in parentheses) of complicated words and structures. This is a beginner/pre-intermediate level text. Scroll down to find the link to the same text without any hints. I recommend that you read the first text if you don't understand some of the words or phrases, and then try to read the same text without any translations. Listen to the audio at the sime time.___ Benvenuti su Podcast Italiano! Mi chiamo Davide e abito in provincia di Torino, nel Nord Italia. Ho ventuno anni e amo le lingue. Infatti oltre all’italiano (apart from..), la mia lingua madre, parlo l’inglese, lo spagnolo, il francese e il russo. Ho deciso di creare Podcast Italiano per aiutare coloro che (those who) studiano l’italiano. Quali saranno i contenuti di questo podcast? Beh, innanzitutto, non parlerò di grammatica, almeno non troppo. Se vi interessa (if you're interested in) la grammatica ci sono molti siti e molti libri dove potete studiarla. Secondo me (in my opinion) leggere ed ascoltare qualcosa di interessante (something of interest) non solo è (is not only..) più divertente, ma anche (.. but also) più utile. Quindi vi consiglio (I suggest) di ascoltare e leggere il più possibile (as much as possible), perché questo è il modo migliore per progredire (to make progress) in una lingua. Ogni episodio è accompagnato dalla (is accompanied by) sua trascrizione. Le parole e le espressioni più difficili sono tradotte in inglese. Gli episodi si dividono in (are divided into) tre livelli di difficoltà: principiante, intermedio e avanzato. I contenuti e i temi dei testi non sono fissi, ma vari (not fixed, but varying) C’è chi (there are those who..) inizia a parlare l'italiano (o qualsiasi lingua) fin da subito (since the very beginning) e chi (and those who) preferisce aspettare un po’ di tempo. Dipende dalla persona. (it depends on the person). In ogni caso è importantissimo leggere e ascoltare sempre! Detto questo (With that being said), buon ascolto e buona lettura! (in italian we wish something by using "buon/buono/buona" all the time. "buon lavoro", "buona lezione", "buon divertimento", "buon viaggio" etc.) Versione senza traduzioni Do you want to learn Italian with me? Click here!